Approvato dal Parlamento europeo, agevola l’accesso al mercato di fertilizzanti innovativi organici, promuove l’uso di materiali riciclati per produrli e pone limiti ai contaminanti per proteggere la salute e l’ambiente. Ora si passa al Consiglio dell’Unione.
Per il relatore, l’eurodeputato Mihai Turcanu (Ppe) questa proposta contribuirà a migliorare l’etichettatura e ridurre l’onere amministrativo dei produttori e degli agricoltori. Ma Assofertilizzanti (Federchimica) insorge: le soluzioni avranno serie ripercussioni sulla produzione nazionale ed europea di fertilizzanti fosfatici e sulla competitività degli agricoltori.
Il voto e la situazione attuale
Il mandato per avviare i negoziati con il Consiglio dell’Unione europea per il nuovo regolamento sui fertilizzanti è stato approvato dall’Europarlamento con 343 voti a favore, 252 contrari e 59 astenuti. Il fascicolo è stato inviato al Comitato del mercato interno per i negoziati inter-istituzionali.
Attualmente solo il 5% del materiale organico dei rifiuti viene riciclato e utilizzato come fertilizzante, ma – sostengono dal Parlamento europeo – i rifiuti organici riciclati possono sostituire fino al 30% dei fertilizzanti minerali.
Secondo i dati forniti dalla Commissione europea l’Ue importa più di 6 milioni di tonnellate all’anno di roccia di fosfato (identificata dalla Commissione come “materia prima critica”), ma potrebbe recuperare fino a 2 milioni di tonnellate di fosforo da fanghi di depurazione, rifiuti biodegradabili, pasti di carne e ossa o letame.
Quasi la metà dei fertilizzanti sul mercato dell’Ue, infine, non è coperta dal regolamento esistente.
La nuova proposta
Le nuove regole prevedono di promuovere l’uso di materiali riciclati per la produzione di fertilizzanti; agevolare l’accesso al mercato di fertilizzanti innovativi organici; stabilire criteri di qualità, sicurezza e rispetto dell’ambiente a livello europeo per i concimi marcati CE (vale a dire quelli che possono essere negoziati in tutto il mercato unico dell’Ue); prevedere requisiti più chiari di etichettatura.
Il nuovo regolamento prevede anche di mantenere un’opzione per i produttori che non intendono vendere i loro prodotti sul mercato dell’Ue: gli Stati membri, infatti, dovrebbero rimanere liberi di dare il consenso sui loro mercati nazionali ai concimi che non soddisfino i nuovi requisiti dell’Unione europea.
In nome dell’economia circolare
“Questa proposta fa parte del pacchetto di economia circolare – dichiara Mihai Turcanu, deputato rumeno del Partito popolare europeo e relatore – ampliando la gamma dei concimi che possono essere ottenuti da prodotti secondari. Inoltre contribuirà a migliorare l’etichettatura e ridurre l’onere amministrativo dei produttori e degli agricoltori. Vogliamo avere prodotti più sicuri e limitare la quantità di metalli pesanti trovati nei nostri fertilizzanti. Il nostro dovere è quello di fornire ai nostri cittadini prodotti che siano al sicuro e ad un prezzo accessibile”.
Cadmio, importanti novità in vista
Tra gli elementi più delicati toccati dal nuovo regolamento vi è il cadmio, un metallo pesante contenuto nei concimi minerali di fosfato, che – sottolinea il Parlamento europeo – può rappresentare un rischio per la salute umana e animale e per l’ambiente. Con questa nuova proposta i limiti del cadmio nei fertilizzanti verranno diminuiti da 60 a 40 milligrammi al chilo in sei anni (invece che in tre anni, come proposto dalla Commissione) e scenderanno a 20 milligrammi al chilo dopo sedici anni (anziché dodici), al fine di consentire ai produttori di adeguarsi a tali requisiti.
Assofertilizzanti insoddisfatta: avrà ricadute lesive sugli equilibri del settore
Assofertilizzanti, l’associazione italiana di settore che fa parte di Federchimica, si è detta insoddisfatta delle misure votate dall’Europarlamento poiché “potrebbero fortemente ledere gli equilibriall’interno del settore e, più in generale, dell’intero comparto agricolo: in particolare, la fissazione di limiti eccessivamente restrittivi per il cadmio e l’adozione di altre soluzioni che andranno a limitare lo sviluppo tecnologico del comparto”.
“Fin dall’inizio dell’iter legislativo del nuovo regolamento – dichiara il presidente Francesco Caterini – Assofertilizzanti ha sempre invitato le istituzioni europee ad adottare nelle proprie scelte un approccio basato sulleevidenze scientifiche“.
Le soluzioni approvate dal Parlamento europeo “nello specifico quella sul cadmio, avranno serie ripercussioni sulla produzione nazionale ed europea difertilizzanti fosfatici – continua Caterini – e sulla competitività degli agricoltori. Va comunque sottolineato che, nonostante l’esito negativo del voto, la soluzione definita quest’oggi andrà a delineare un quadro meno drastico rispetto a quello inizialmente prospettato dalla Commissione europea e dalla Commissione Ambiente del Parlamento europeo”.